Primo trimestre 2018 positivo per l’M&A italiano

Primo trimestre 2018 positivo per l’M&A italiano

Mercato M&A in Italia nel primo trimestre 2018: il rapporto KPMG Corporate Finance

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  • Chiuse 167 operazioni per 10 miliardi di Euro (il doppio rispetto al primo trimestre del 2017).

 

Milano, 4 aprile 2018 – Il mercato M&A corre veloce a livello globale ma anche l’Italia sembra ben impostata e in linea con il trend internazionale. Nonostante le incertezze legate allo scenario politico nazionale, gli operatori, infatti, continuano ad investire in operazioni di finanza straordinaria.

Nel primo trimestre dell’anno sono state formalmente chiuse in Italia 167 operazioni per un controvalore complessivo di circa 10 miliardi di Euro (il doppio a livello di controvalore rispetto ai primi tre mesi del 2017). Le proiezioni per la fine dell’anno, considerando la sola finalizzazione di deal annunciati, segnano un target di almeno 65 miliardi di controvalore, che rappresenterebbe il dato più elevato dal 2007.

In attesa della finalizzazione della business combination tra Luxottica ed Essilor, pari a circa 24,3 miliardi di Euro di controvalore, che darà luogo al più grande player mondiale integrato nel settore dell’occhialeria, sono diverse le società italiane che stanno investendo all’estero per aumentare competitività e quote di mercato.

Per Max Fiani, Partner KPMG Corporate FinanceNonostante l’instabilità del quadro geo politico internazionale e nazionale il mercato M&A, anche in Italia, continua la sua dinamica positiva di crescita. Ci sembra da evidenziare, in particolare, l’attivismo delle imprese italiane per le operazioni cross border che dimostra un buon clima di fiducia tra i nostri imprenditori.

Tra le operazioni annunciate e ancora da finalizzare, sicuramente vale la pena citare l’acquisizione del business dolciario americano di Nestlè da parte di Ferrero per 2,8 miliardi di dollari, la quinta operazione fuori dai confini nazionali da parte del colosso di Alba negli ultimi quattro anni. Di estrema rilevanza risultano anche l’acquisizione dell’americana General Cable da parte di Prysmian, leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per energia e telecomunicazioni, e l’attivismo di Atlantia, che, in attesa di definire gli accordi per l’acquisizione, in partnership con gli spagnoli di ACS, del concessionario autostradale Abertis, ha annunciato l’acquisizione del 30% della spagnola Cellnex Telecom e finalizzato l’acquisizione del 15% del gruppo francese Eurotunnel, che gestisce il tunnel della Manica.

Tra le principali operazioni concluse nel primo trimestre dell’anno, la più significativa per controvalore riguarda l’integrazione di ANAS in Ferrovie dello Stato, per mezzo di un conferimento da parte del MEF di azioni ANAS valutate circa 2,9 miliardi di Euro.

Oltre alla già citata operazione Atlantia-Eurotunnel (controvalore pari a circa 1,1 miliardi di Euro), da segnalare l’acquisizione di Gas Natural Italia e Nedgia da parte di 2i Rete Gas (per complessivi 730 milioni di Euro), che rafforza così la sua presenza nel Centro e Sud Italia. Interessante anche il riassetto strategico di ERG che continua il processo di focalizzazione sulle energie rinnovabili acquisendo ForVei, nono operatore fotovoltaico in Italia, e cedendo contestualmente ad API (Anonima Petroli Italiana) la sua quota della JV TotalErg, attiva principalmente nella distribuzione di prodotti petroliferi tramite gestione di stazioni di servizio.

Ammonta a quasi 1,8 miliardi di Euro il flusso di capitali esteri verso l’Italia, per un totale di 45 operazioni finalizzate. Da segnalare l’integrazione degli asset italiani di Cementir in Italcementi per 315 milioni di Euro (dal 2017 parte del Gruppo HeidelbergCement) e l’acquisizione del business Lemonsoda da parte del colosso danese del beverage Royal Unibrew (80 milioni di Euro), oltre all’ingresso nel capitale di Telecom Italia da parte del fondo Elliott (si stima che il fondo Elliott abbia investito sinora una cifra pari a circa 585 milioni di Euro in titoli ordinari).

A livello settoriale, il Consumer e l’Industrial Market si confermano tra i comparti più dinamici in termini di volumi, con 85 operazioni complessive (oltre il 50% del totale). Tra le operazioni più rilevanti si segnalano rispettivamente il management buy out che ha riportato in Italia la proprietà della catena retail Coin, il cui 100% è stato ceduto da BC Partner ad un veicolo di investimento partecipato dai manager e l’investimento del fondo di private equity Investindustrial in Ceme, produttore pavese di pompe e valvole industriali.

Lo scenario di instabilità politica ha invece probabilmente influito nei processi decisionali delle aziende interessate alla quotazione: solo 6 le matricole nel primo trimestre dell’anno, tutte ammesse sul mercato AIM. A conferma del trend già identificato durante lo scorso anno, ben 4 delle società recentemente quotate sono SPAC, per una raccolta complessiva pari ad 840 milioni di Euro. Tra queste quotazioni la più rilevante è quella del veicolo SPAXS ideato da Corrado Passera, che ha raccolto ben 600 milioni.

Come anticipato, è atteso che il mercato M&A nel 2018 tocchi i controvalori più elevati dopo la crisi.

Una previsione basata su una pipeline di operazioni annunciate e non ancora finalizzate che ammonta ad oltre 60 miliardi di Euro - sottolinea ancora Fiani - e sull’analisi di alcune dinamiche di mercato, che prevediamo possano caratterizzare i prossimi mesi: sono infatti attesi ulteriori processi di consolidamento nel bancario/assicurativo, con i player di dimensioni più limitate che sono penalizzati dall’incidenza dei costi per la compliance regolamentare; nel Pharma, con gli attuali operatori di mercato che devono difendersi da potenziali newcomers e nel Retail, sempre più al centro dell’interesse dei fondi di Private Equity grazie alla natura spesso facilmente scalabile del loro business model.

 

 

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