M&A, la ripresa si consolida

M&A, la ripresa si consolida

M&A, la ripresa si consolida

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Nel primo semestre operazioni per 16 miliardi di euro di controvalore (12,1 miliardi nel I semestre 2013 + 30 %). Crescono anche i volumi d’attività: 260 operazioni chiuse rispetto alle 180 del I semestre 2013 (+45%). Torna l'interesse per l'Italia: 82 operazioni per oltre 5 miliardi di euro di controvalore sono state realizzate da investitori esteri.

Milano, 25 giugno 2014 – Si consolida il trend positivo del mercato italiano delle fusioni e acquisizioni, che nel primo semestre 2014 ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto all’anno precedente. Nei primi sei mesi dell’anno, infatti, sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 12,1 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+ 30%). Forte incremento anche in termini di volumi: 260 operazioni concluse contro le 179 del primo semestre 2013 (+ 45%). Ritorna l’interesse degli investitori esteri verso gli asset italiani: nei primi sei mesi si sono registrate circa 82 operazioni in ingresso per un controvalore di circa 5,1 miliardi di euro. I protagonisti sono stati Investitori Istituzionali, Private Equity ma anche compratori industriali. Tra le operazioni più rilevanti del semestre le quote di ENI e Enel rilevate dalla People’s Bank of China per un controvalore superiore ai 2 miliardi di euro ma anche le tre operazioni messe a segno dal fondo Blackstone su Versace (20% per 210 milioni), Fap Investments (centri logistici: 200 milioni per il 100%) e Valdichiana Outlet Village per (centri commerciali: 170 milioni di euro). Sul versante degli investimenti industriali va evidenziata l’acquisizione del 58% di Poltrona Frau da parte della statunitense Howarth per 243 milioni e la cessione da parte di Pirelli del business “steel cord” alla belga Bekaert per circa Euro 250 milioni (il closing è atteso a breve).  

Per Max Fiani, Partner KPMG Corporate Finance e curatore del rapporto: “La percezione del rischio Paese, che aveva rallentato gli investimenti esteri è ormai venuta meno. Oggi grazie anche alle condizioni di maggiore stabilità politica e al nuovo scenario macroeconomico c’è maggiore fiducia verso il nostro Paese e i capitali esteri stanno tornando con convinzione verso gli asset italiani. Con il programma di privatizzazioni ormai alle porte, ci aspettiamo che gli investitori esteri possano giocare un ruolo importante”. 

L’altro tema che sta caratterizzando il mercato M&A italiano è quello del ritorno delle IPO. Nei primi sei mesi si sono registrate 12 operazioni di cui 7 nel secondo trimestre. Tra queste si segnalano la quotazione, portata a termine nei giorni scorsi, del 43% di Cerved Information Solutions (società attiva nel business services) da parte del fondo di Private Equity CVC Capital Partners e valorizzata circa 430 milioni di euro e la quotazione di Anima nel segmento MTA di Borsa Italiana per 690 milioni di euro. A queste si devono aggiungere le quotazioni previste nei prossimi giorni: il 30% di Finecobank (si stima circa 800 milioni di euro) e il 40% di Fincantieri, per un controvalore stimato tra 700 e 800 milioni di euro. Mentre all’orizzonte si profila anche l’IPO di Rottapharm, l’azienda farmaceutica della famiglia Rovati. Considerando le IPO già concluse e le aziende già ammesse alla quotazione (Fineco e Fincantieri) i capitali raccolti a Piazza Affari nei primi sei mesi dell’anno sono pari a 2,8 miliardi di euro (un dato che si avvicina al record del 2007 quando erano stati raccolti 3,5 miliardi di euro). 

Il semestre ha registrato anche un forte interesse da parte degli operatori di Private Equity sul nostro mercato. Nei primi sei mesi dell’anno questi investitori finanziari hanno perfezionato circa 40 acquisizioni. Tra queste si possono segnalare l’acquisizione di SIA da parte del consorzio formato dal Fondo Strategico Italiano, F2i e Orizzonte Sgr per un controvalore di 450 milioni di euro; l’acquisizione del 49,5% di Valvitalia sempre da parte di Fondo Strategico Italiano per 150 milioni di euro e quella di Forno d’Asolo da parte di 21 Partners per 100 milioni di euro.  

Dando uno sguardo ai settori, il Consumer Market, risulta il più dinamico in termini di volumi con 81 operazioni completate (circa il 31% del totale dei volumi del semestre). Tra le varie operazioni sono da evidenziare la vendita al Mercato della quota del 7,1% di Moncler da parte del fondo di Private Equity Carlyle per circa 215 milioni di euro e le due acquisizioni messe a segno dal Gruppo Campari sulla canadese Forty Creek Distillery per 133 milioni e su Fratelli Averna, per circa 103 milioni di euro. Da segnalare, infine, anche l’acquisizione del 20% di Eataly da parte di Tamburi, insieme con altri investitori istituzionali, per un valore intorno ai 120 milioni di euro. In un contesto ancora contraddistinto dai rafforzamenti patrimoniali sollecitati dall’Asset Quality Review è molto dinamico anche il comparto Financial Services, che nella seconda parte dell’anno potrebbe registrare un ulteriore incremento dell’attività. Tra le operazioni più rilevanti concluse nel semestre, il delisting di Generali Deutschland da parte della capogruppo (circa 228 milioni di euro per il 4%); la cessione sul mercato del 12% di Banca Monte dei Paschi di Siena da parte della Fondazione MPS per un controvalore di 340 milioni di euro; l’acquisizione di FATA Assicurazioni Danni da parte di Società Cattolica di Assicurazione per 180 milioni di euro. 

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