Brexit: una nuova integrazione

Brexit: una nuova integrazione

Prospettive ed opportunità per le aziende italiane.

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Massimo Fabio

Partner, Head of Trade & Customs

KPMG in Italy

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Brexit: una nuova integrazione

Con l’inatteso esito del referendum del 23 giugno 2016, ai sensi dell’ormai noto articolo 50 del Trattato istitutivo dell’Unione Europea, il Regno Unito deve completare il processo di uscita dall’Unione Europea entro marzo 2019, a due anni dalla notifica al Consiglio Europeo della volontà di esercitare il recesso.

L’effetto principale della Brexit è l’avvio di un periodo di incertezze che inevitabilmente mette a rischio gli attuali modelli di business.

Il Regno Unito si trova, infatti, ancora nella fase preliminare di un percorso denso di difficoltà ed incognite.

Tra le altre, numerose sono le implicazioni di natura fiscale riconducibili alla Brexit e molti operatori stanno monitorando costantemente l’evoluzione della negoziazione che dovrebbe comportare l’esclusione del Regno Unito
dall’applicazione di una serie di direttive fiscali e codici doganali.

La Brexit non determina, tuttavia, solo rischi, ma anche opportunità: è l’occasione per analizzare criticamente il proprio business e realizzare cambiamenti da tempo rimandati.

In questo scenario, per supportare i clienti nell’analisi degli impatti della Brexit, lo Studio Associato – Consulenza legale e tributaria di KPMG ha realizzato, con il contributo multidisciplinare dei suoi esperti, un documento che, sebbene non esaustivo, fa il punto sugli aspetti salienti: i profili regolamentari, i riflessi sul commercio internazionale, l’impatto sull’IVA comunitaria, gli effetti sulle persone fisiche, la tassazione dei gruppi multinazionali.

 

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