L’innovazione manageriale per gestire la ‘digital disruption’

L’innovazione manageriale

L’impatto della tecnologia su lavoro e occupazione

L’impatto della tecnologia su lavoro e occupazione

La digital transformation è la ‘tempesta perfetta’ che sta modificando radicalmente il nostro modo di vivere e di percepire la realtà. Una trasformazione che ha implicazioni profonde anche sugli assetti organizzativi e sui processi operativi delle aziende. Si tratta di un ‘cantiere aperto’, soprattutto per quelle realtà che hanno una storia ‘analogica’ basata su sistemi legacy e su logiche di prodotto. Si tratta di un percorso ancora tutto da definire. Di certo c’è solo la consapevolezza di dover elaborare nuovi paradigmi manageriali per favorire queste dinamiche e per trasformarle da minaccia in opportunità. Nei prossimi anni, infatti, assisteremo ad un vero e proprio reset degli assetti delle imprese verso modelli adattativi.

 

La disruption è il frutto di un’interazione complessa di tecnologie e modalità di fruizione delle stesse quali Cloud, Robotic Process Automation (RPA), combinati con sistemi di Cognitive Automation ed Artificial Intelligence (tra cui l'elaborazione e comprensione del linguaggio naturale), l'apprendimento automatico (Machine Learning), Internet of Things (IoT). Esempi di innovazioni tecnologiche che trovano un punto di sintesi nell’utilizzo evoluto delle informazioni attraverso le piattaforme estese di D&A (Data & Analytics), che permettono, con l’utilizzo di complessi algoritmi, anche analisi predittive su dati strutturati e non strutturati, interni ed esterni all’azienda. Nell’industria, così come nel terziario e nei servizi, compiti complessi, che hanno richiesto storicamente l'intervento dell’intelligenza umana, saranno gradualmente ricondotti a framework che prefigurano l’automazione di intere fasi di lavoro intellettuale. Saranno interessate soprattutto le funzioni aziendali caratterizzate da una forte componente di attività di tipo routinario. Nel mondo produttivo in particolare, la disruption vede al centro tecnologie come l’IoT, il 3D printing, l’addictive manufacturing che consentono un’interconnessione pervasiva tra persone, oggetti e mondo digitale. Qui le parole chiave sono connettività, integrazione e automazione. Per Klaus Schwab, il fondatore di Davos che ha coniato il termine ‘IV Rivoluzione Industriale’, la trasformazione in atto è così profonda “da modificare non solo quello che facciamo ma anche quello che siamo”.

 

Michele Parisatto,

Managing Partner, KPMG Advisory

 

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